Bocchini per pipa: Le tipologie
Il bocchino nella pipa costituisce una parte essenziale della stessa, presentando forme e lunghezze diverse.
Ce ne sono di vari tipi: allungabili, con cannula supplementare, a sezione ovale, rotonda, quadrata o rettangolare.
Il foro d'uscita può essere sia un buco tondo, che una fessura di forma ovale o rettangolare, così da allargare l'uscita del fumo, evitando che si concentri su un solo punto della lingua.
Per quanto riguarda i materiali impiegati, sono cambiati nel corso del tempo, per adattarsi alle esigenze dei fumatori e migliorare le prestazioni in fumata.
Scopriamo insieme le varie tipologie di bocchini per pipa!
Bocchini in legno
I bocchini in legno iniziarono ad essere utilizzati nel XIX secolo, venendo applicati nelle pipe in gesso e in terracotta, risultando un'alternativa economica rispetto ai bocchini in ambra.
I legni utilizzati erano di ciliegio o di marasca.
Bocchini in ambra
L'ambra è un materiale molto ricercato nei bocchini, per il suo aspetto estetico molto apprezzato.
L'ambra, infatti, racchiude tutte le gradazioni del giallo.
Un tempo era sicuramente più comune nelle pipe, mentre oggi risulta poco utilizzata perché sempre più scarsa da reperire.
La sua fragilità, equivalente a quella del vetro, non è certamente un punto a suo favore.
L'ambra era molto utilizzata nelle pipe in schiuma di mare, per essere progressivamente sostituita da materiali meno costosi e più resistenti.
Bocchini in corno
Un tempo, prima dell'avvento dell'ebanite e del metacrilato, i bocchini venivano realizzati perlopiù in corno di bue.
Si tratta di un materiale con vantaggi, ma anche svantaggi.
Dal punto di vista estetico erano molto apprezzati per il colore e la sua variegatura, quando questo era ancora nuovo. Il suo problema era la grande fragilità e che, con le fumate, tendeva ad assumere colori meno gradevoli.
A questo bisogna aggiungere che il corno, essendo un materiale organico, è poroso, quindi si originano crepe con il tempo.
Attualmente, vengono ancora prodotte pipe con bocchino in corno, ma con l'aggiunta di un inserto in metacrilato come dente del bocchino.
Bocchini in ebanite
L'ebanite iniziò ad essere utilizzata come alternativa al corno, per poi subire delle migliorie di carattere tecnico, finendo per essere, ad oggi, uno dei materiali più utilizzati per realizzare i bocchini.
L'ebanite deriva dalla gomma naturale, proveniente dalla Malesia, a cui viene aggiunto lo zolfo, creando una mescola poi versata in stampi di alluminio o acciaio.
Attraverso la vulcanizzazione in autoclave a 180° si ottiene un bocchino grezzo, poi consegnato agli artigiani, che lo rifiniscono e montano sulla testa in radica.
Gli estimatori dell'ebanite la considerano più gradevole da addentare rispetto al metacrilato, essendo più elastico, anche se non bisogna mai esagerare nell'addentarlo perché si rischia di scalfirlo.
Altro pregio è dato dalla possibilità di rendere più sottile l'imboccatura, evitando l'eccesso di salivazione.
Unico aspetto negativo è legato al progressivo ingiallimento con le fumate, che può essere superato con una lieve abrasione della superficie, così da ripristinare la sua brillantezza.
Per ovviare a questo problema, le aziende moderne di pipe hanno diminuito la quantità di zolfo utilizzata nella produzione, essendo la principale responsabile dell'ingiallimento.
Se trattata con delle paste e sottoposta a ceratura, l'ebanite diventa lucida e brillante.
Bocchini in metacrilato
L'avvento del metacrilato è stato certamente rivoluzionario, introdotto all'inizio del secondo dopoguerra da Castello, ai tempi guidata dal suo fondatore Carlo Scotti.
Le grandi possibilità in termini di personalizzazione lo rendono il principale materiale impiegato nella produzione delle pipe fatte a mano.
Il metacrilato risulta più duro da lavorare rispetto all'ebanite, ma si mantiene integro per un tempo indefinito, risultando anche resistente all'azione dei raggi ultravioletti, ma anche di salive più aggressive che, nel caso dell'ebanite, tendono ad ingiallire il bocchino.
Consigli per i bocchini
È molto importante evitare di smontare il bocchino quando la pipa è ancora calda, perché si rischia di romperlo irrimediabilmente, sia nel caso dell'ebanite, che del metacrilato, in quanto tendono a dilatarsi con il surriscaldamento.