Quando si parla di tabacco da pipa, uno degli aspetti più importanti, ma spesso trascurati, è il livello di umidità del tabacco stesso.
Questa caratteristica può influenzare in modo significativo l'esperienza di fumata, alterando sia il sapore che la combustione.
Ma qual è la differenza tra un tabacco umido e uno secco? E quale dei due è preferibile per una fumata ottimale?
In questo articolo esploreremo i pro e i contro di ciascuno, per aiutarti a capire quale tipologia si adatta meglio ai tuoi gusti e al tuo stile di fumatore.
Umidità del tabacco da pipa
L’umidità è un elemento molto importante nella degustazione del tabacco da pipa.
Gli inglesi sono stati i primi a preoccuparsi dell’umidità del tabacco, inventando le scatole a tenuta per una migliore conservazione.
La foglia di tabacco utilizzata nella produzione di tabacco da pipa presenta una percentuale d’acqua tra il 10% e il 12%.
Per essere lavorate, quindi, devono avere un certo grado di umidità.
Ciò non toglie che il tabacco non può rimanere umido troppo a lungo, perché svilupperebbe microrganismi e muffe.
Per questo motivo necessita di una nuova essiccazione e del controllo dell’umidità nella varie fasi produttive. A tal fine, le aziende si servono di sistemi avanzati per il controllo dell’umidità.
Il tabacco, comportandosi come un corpo igroscopico, assorbe umidità nelle atmosfere umide e la perde all’aria secca.
Alcuni tabacchi sono detti “magri” perché assorbono più facilmente acqua rispetto ai cosiddetti “grassi”. Oltre a questo, il tabacco in foglie assimila meno umidità rispetto al tabacco tagliato, perché ha cellule e canali aperti.
Tabacco da pipa secco o umido: le differenze
L’umidità influisce notevolmente sul gusto e sulla combustione del tabacco da pipa.
Un tabacco umido brucia meno facilmente, quindi anche il tiraggio è meno agevole. Allo stesso tempo, aumenta il filtraggio esercitato dalla parte di tabacco ancora intatta.
Al contrario, il tabacco secco garantisce un afflusso di fumo più concentrato e caldo. Si può quindi percepire una maggiore “forza” in fumata.
Un tabacco umido sembra più leggero perché richiede più aria per la combustione, quindi il fumo risulta più diluito.
Ma si può fumare fino a un certo grado di umidità: se eccessivo, la combustione rallenta e il fumatore fatica a tirare. Una combustione incompleta altera il gusto della fumata, perché produce aromi sgradevoli.
Tutto ciò vale per i cosiddetti tabacchi acidi. Il discorso cambia per i tabacchi alcalini, ovvero quelli tipici del sigaro.
Non a caso i sigari umidi sembrano più forti dei secchi.
Ciò dipende dal fatto che i vapori alcalini del fumo, con la diminuzione della velocità e l’aumento del filtraggio, liberano più nicotina nell’interno umido e aumentano la spinta nicotinica.
Quindi, un fumatore che predilige una certa intensità nicotinica, dovrebbe preferire sigari un po’ più umidi.
Per il tabacco da pipa il discorso è un po’ più complesso, perché bisogna considerarne la composizione, che mediamente è più tendente al tipo acido, piuttosto che a quello alcalino.
Tabacco da pipa secco o umido: qual è meglio
È difficile affermare qual è meglio tra un tabacco da pipa secco e uno umido.
A un principiante, generalmente, viene consigliato di scegliere un tabacco né troppo umido, né troppo secco.
L’ideale è avere un tabacco che favorisca una combustione lenta e regolare, così che possa sviluppare e liberare al meglio il suo gusto e aroma.
C’è una schiera di fumatori italiani che predilige tabacchi molto umidi. Probabilmente questa opinione è legata anche al grado di umidità dei Samuel Gawith, tabacchi da pipa piuttosto umidi, molto apprezzati quando erano ancora commercializzati in Italia.
Con un tabacco umido più difficilmente si rischia di bruciarsi la lingua, ma potrebbero essere necessarie più riaccensioni nel corso della fumata. Nel caso non lo sapessi, le continue riaccensioni della pipa provocano la formazione di acquerugiola, un fenomeno di cui abbiamo approfondito la risoluzione sul nostro blog.
Ma non si può fare a meno di considerare che un tabacco umido, contenendo acqua, presenta un aroma alterato.
Infatti, il nostro consiglio è di preferire tabacchi non umidi, quindi meglio uno un po’ più secco che uno un po’ più umido.
Un tabacco più secco brucerà più facilmente ma, fumandolo “a fil di fumo”, regalerà note aromatiche sicuramente migliori rispetto a uno più umido.