Quando si parla di made in Italy, si pensa subito alla moda, al design, alla cucina…
…ma c'è un'altra arte in cui il Bel Paese brilla: la creazione di pipe.
I marchi italiani sono tra i più amati e ricercati dagli appassionati di tutto il mondo, grazie alla loro capacità di innovare e distinguersi per design e qualità costruttiva.
L'artigianato italiano ha dato vita a una tradizione unica, un vero e proprio punto di riferimento globale, spesso imitato ma mai davvero replicato con lo stesso successo.
In questo articolo andremo alla scoperta delle migliori pipe italiane e il segreto dietro la loro fama.
Le migliori pipe italiane: i brand storici
Quando si parla di scuola italiana si fa riferimento a una serie di brand storici, come Castello, Radice, Caminetto, Ser Jacopo, Amorelli.
Sono tutti artigiani che hanno basato il loro successo sulla rivisitazione di shape classici, creando una modellistica originale riconducibile esclusivamente ai loro marchi, che sin da subito ha riscontrato l’apprezzamento dei fumatori.
Interessante come queste aziende, pur essendo distanti solo poche decine di chilometri tra loro, racchiudano stili distintivi, molto diversi tra loro.
La varietà della scuola italiana è un’altra caratteristica molto apprezzata, a differenza di quella inglese che è riconducibile solo agli shape classici, inventati da Alfred Dunhill.
Le pipe italiane esprimono anche una pulizia tecnica e stilistica di grande livello e vantano quasi sempre una radica di qualità superiore, cosa che ha permesso di creare modelli molto fiammati.
Le migliore pipe italiane: la scuola lombarda
Le colonne portanti della scuola lombarda sono Castello, Caminetto, Radice e Ascorti.
Inizialmente, questi artigiani hanno lavorato in Castello, per poi intraprendere strade diverse.
Si può dire che questi quattro hanno dato vita alla scuola lombarda, che ha avuto un’enorme popolarità non solo in Italia, ma anche all’estero.
La scuola lombarda si distingue per leggere variazioni agli shape classici, mantenendo sempre una certa eleganza.
Facciamo un esempio: vediamo l’interpretazione di shape Pot di due aziende diverse, Castello e Radice (diventata per entrambi la pipa più iconica).
La Pot di Castello è l’esemplare di Pot più ricercato al mondo ed è caratterizzato da una forma bassa e tondeggiante.
Il profilo semi-curvo al mento pronunciato, insieme al fornello di poco arretrato, garantiscono un’ottima maneggevolezza e un miglior equilibrio in bocca (qui puoi leggere il nostro approfondimento sugli shape Castello).
La Pot di Radice è anche simpaticamente chiamata “Totò” per il fornello più pronunciato rispetto a quello classico più tondeggiante.
Anche per Radice, questo modello risulta essere il più apprezzato e ricercato.
Altra innovazione della scuola lombarda è l’uso del flock nelle pipe.
Le migliori pipe italiane: la scuola pesarese
Quando si parla di scuola pesarese, si fa inevitabilmente riferimento a Giancarlo Guidi, fondatore di Ser Jacopo, autore di numerosi shape originali ed estrosi.
Guidi lavorò prima in Mastro de Paja, per fondare successivamente Ser Jacopo negli ’80. Da questa avventura, riuscì a dare un nuovo impulso all’artigianato made in Italy, con modellistiche e shape inediti.
Il suo lavoro in Ser Jacopo portò alla creazione della scuola pesarese nei primi anni ’80, che diventò presto una fucina di grandi artigiani.
Caratteristica distintiva di Ser Jacopo è la modellistica originale, ben rappresentata dalla pipa Delecta, con la sua forma libera, diventata un simbolo della scuola pesarese.
Dalla sua grande passione per l’arte nacque la “Serie degli Artisti”, ovvero una linea di pipe ispirate alle opere di artisti come Van Gogh e Picasso.
La filosofia di Guidi era quindi di partire da uno shape classico, per poi apportare delle variazioni. Tantissimi artigiani sono stati poi formati da Guidi, continuando la filosofia della scuola pesarese.