La Radica: cos'è?
Si può dire che la radica è un materiale davvero misterioso... ma presto scoprirai il perché!
L’Erica arborea, anche semplicemente chiamata Erica, fa parte della grande famiglia delle Ericacee, che ha circa 1350 specie diffuse in tutto il mondo.
Si presenta come un arbusto, che può raggiungere un’altezza massima di 2 metri.
La sua particolarità è che al di sotto di essa, appena sotto terra, si forma un ingrossamento speciale, chiamato ciocco e che è per l’appunto la materia prima della pipa.
Questo ciocco, all’apparenza, non ha niente di speciale.
L’Erica arborea, poi, si distingue dall’Erica scoparia, che è la sua controparte femminile.
I cioccaioli, ovvero chi scava la radica dalla terra, usano questa distinzione per indicare le diverse qualità di ciocco che le due specie hanno.
La specie maschio offre ciocchi più grossi, compatti e intensi nel colore, ed è l’unica tipologia usata per realizzare le pipe.
Ma cosa rende misteriosa questa pianta?
Il mistero sta nel come e nel perché si forma il ciocco sotto terra, ovvero quel rigonfiamento speciale da cui si realizzano le pipe.
Secondo i botanici è una conseguenza di fattori patologici dovuti a traumi di diverso tipo.
Sarebbe quindi un’escrezione che dà origine a una massa legnosa. Questo fenomeno è comune ad altri alberi, ma pare che l’Erica arborea abbia una certa predisposizione.
Le lesioni traumatiche che originano il ciocco possono verificarsi in qualunque punto del sistema radicale e, proprio in virtù della loro casualità, possono crearne ben uniti e conformati, ma anche altri bernoccoluti e inutilizzabili.
Sono quasi sempre presenti copri estranei nei ciocchi, come sassi e terra, a testimoniare l’origine traumatica della protuberanza. Altre volte sono visibili punture o gallerie di insetti.
Ma come si presenta il ciocco di radica?
I più grandi raggiungono i 50 kg di peso e il mezzo metro di diametro, ma oggi è sempre più raro trovarne di queste dimensioni.
Lo strato esterno è sottile, rugoso e friabile, con un colore che va dal rosso bruno al nero, mentre il legno ha un colore che va dal giallastro al grigiastro.
Perché si usa la radica per le pipe?
La forma e la struttura anatomica del ciocco lo rendono adatto alla realizzazione delle pipe
Infatti, legni come quello di ciliegio, bosso, ebano o palissandro, un tempo utilizzati per fabbricare le pipe, si sono dimostrati nel tempo inferiori rispetto alla radica per resistenza e compattezza.
Ciò è dovuto al fatto che le fibre della radica sono quasi “legate” tra loro per la particolare conformazione del rigonfiamento che si sviluppa al di sotto della pianta.
Infatti, nel caso dei legni ricavati dai fusti, la disposizione lineare delle fibre li rende meno resistenti al fuoco e meno compatti.
Il legno del ciocco deve la sua notevole incombustibilità anche all’alta presenza di anidride silicica.
Non a caso, la radica è sempre stata impiegata come legna da fuoco, in virtù della grande durata e del potere calorifico, ricavandone anche del carbone di ottima qualità.
Dove cresce la radica?
L’Erica arborea cresce spontaneamente in diversi Paesi, come Italia, Francia, Spagna, Grecia, Turchia, Albania, Corsica e Algeria, infatti parliamo di una tipica pianta della macchia mediterranea.
Si sviluppa su vari terreni e il clima ideale è quello costiero, con un’altitudine tra i 700 e gli 800 metri.
La radica italiana è molto popolare e apprezzata in tutto il mondo e le zone di maggiore produzione sono la Calabria, la Toscana, la Sardegna, la Liguria e la Sicilia.
Molti anni fa, l’Italia era il principale esportatore mondiale di radica, arrivando a commerciarne 50 mila balle l’anno.
Bisogna però dire che l’idea di usare la radica per fabbricare le pipe è merito dei francesi.
Si parla di come un fumatore in viaggio in Corsica, avendo perso la sua pipa in schiuma, chiese a un contadino locale di procurargli una pipa.
Il contadino ne realizzò una usando proprio la radica. Il fumatore la trovò ottima e decise di portarne dei pezzi in patria.
Pochi anni dopo, cioè a metà del XIX secolo, la cittadina di Saint Claude divenne la capitale delle pipe in radica, ovvero la pipa moderna, che ha sostituito definitivamente quella in schiuma.
Come si estrae il ciocco di radica?
Nelle zone dove si sviluppa la radica piove poco e tira molto vento, infatti l’arbusto si presenta sempre con fogliame piccolo e rami stecchiti.
È proprio per questo motivo che la pipa tende a concentrare le proprie energie sotto terra, sviluppando le radici e il ciocco.
Le proprietà del ciocco, cioè compattezza e durezza, sono il risultato della continua lotta per la sopravvivenza di questa pianta.
Più è vecchio il ciocco, più sarà grosso, compatto e quindi adatto alla creazione di pipe.
Un tempo i cioccaioli trascuravano quelli giovani, magari con età sotto i 15 anni. Oggi la situazione si è ribaltata, infatti nessuno si chiede più l’età dei ciocchi a causa della scarsità di radica.
I ciocchi antichi, vecchi di molti decenni, sono ormai diventati una rarità.
Per quando riguarda l’estrazione in sé, il cioccaiolo scava con cura il ciocco, evitando di danneggiarlo. Successivamente, servendosi di un accettino, libera il ciocco dai corpi estranei.
Una volta estratto, per evitare che il legno si secchi o si spacchi, è importante che questo “muoia lentamente”, rimanendo fresco fino all’ultimo.
Per questo motivo, viene ricoperto di frasche o terra umida prima del trasporto.