La cura del tabacco
Dalla foglia al fumo, il tabacco attraversa un lungo cammino, che dura mesi o perfino anni.
I passaggi sono numerosi: essiccazione, fermentazione, stagionatura, taglio, miscelazione ed, eventualmente, aromatizzazione.
In questo articolo vogliamo soffermarci sulla cura del tabacco, cioè della foglia, che è assolutamente determinante nella resa in fumata.
La cura del tabacco: cos’è
Le foglie di tabacco, una volta sviluppate, vengono raccolte una a una, o talvolta tutte insieme con il fusto, per essere sottoposte alla cura.
È il primo processo a cui sono sottoposte le foglie di tabacco ed è molto importante, perché determina, irrimediabilmente, i caratteri fondamentali del tabacco. Una cura errata non può mai essere corretta.
Consiste nel metodo di essiccazione delle foglie, ma non si limita solo a questo.
In parole povere, si tratta di far morire lentamente le foglie in particolari condizioni, diverse per ogni tipo di tabacco, così da favorire lo sprigionarsi di tutto il suo aroma, le sue fragranze e il suo gusto.
Il fenomeno più evidente della cura è la perdita del colore verde e, soprattutto, d’acqua, che passa dall’80% al 15%, riducendo notevolmente il peso delle foglie. Ciò avviene per effetto dell’evaporazione dell’acqua.
Vediamo ora come varia la cura in base al tipo di tabacco.
Cura al sole
La cura più antica e semplice, oltre che naturale, è tipica dei tabacchi Orientali ed è chiamata cura al sole (sun curing).
Praticamente si formano delle file di circa duecento foglie, infilzate in ghirlande, che sono tenute al buio per un po’ fino a ingiallirsi completamente.
Queste foglie sono poi sistemate su telai ed esposte al sole durante il giorno, per essere coperte nella notte.
Passati 15-30 giorni, le foglie sono pronte per il confezionamento in balle e per la fase di fermentazione.
Cura ad aria
Un’altra cura naturale è la cura ad aria (air curing). Le foglie vengono lasciate seccare appese a dei pali per qualche giorno, per poi essere riunite in file e portate nei locali delle fabbriche, sistemate su rastrelliere o appese alle travi del soffitto.
Questi locali presentano sempre grandi finestre, da aprire e chiudere in continuazione per favorire una corretta ventilazione. Infatti, è sufficiente uno spiffero per pregiudicare irrimediabilmente l’essiccazione delle foglie.
Esiste anche un secondo metodo di cura ad aria, effettuato con l’intera pianta di tabacco. Anche qui c’è una breve essiccazione sul campo, per poi appendere la pianta nei locali con le foglie a punta in giù.
Questo secondo metodo prevede trasformazioni chimiche più profonde, perché c’è uno scambio di costituenti solubili fra foglia e gambo.
La cura ad aria è impiegata per tabacchi fini e leggeri, in particolare il Burley e il Maryland, e ha una durata tra i 30 e i 60 giorni.
Cura a fuoco
La cura a fuoco (fire curing), anche detta “a fuoco diretto”, è tipica dei tabacchi Kentucky.
Consiste nelle foglie sistemate in grandi locali in cui si accendono e si regolano fuochi di legno duro, segatura o carbone.
Il vapore acqueo proveniente dalle foglie si disperde attraverso le finestre e il tetto dei locali e, in pochi giorni le foglie iniziano a diventare marroni e a farsi fragili.
Il processo dura da 3 a 4 mesi, finchè le foglie non assumono un colore scuro.
Flue Curing
Anche detta “a fuoco indiretto”, è la cura "più industriale" e venne adottata molti anni fa per fissare il colore giallo dei tabacchi Virginia.
Le foglie vengono raccolte quando la loro vitalità è molto ridotta, per essere inghirlandate e lasciate essiccare in locali, meno grandi rispetto ai precedenti, riscaldati da impianti di tubi che convogliano l’aria proveniente dalle caldaie presenti nel sottosuolo.
Successivamente, le foglie sono lasciate appese per farne riacquisire umidità
La temperatura raggiunge anche gli 80°C, ma la regolazione è fondamentale. Nel caso del Virginia Bright, non si può avere una foglia troppo scura, anche in virtù dell’aroma che svilupperebbe.