Invecchiamento dei sigari

Invecchiamento dei sigari

L’invecchiamento dei sigari

Conservare correttamente i sigari è fondamentale per preservarli nello stato in cui li abbiamo comprati.

Per questo motivo si usa l’humidor, necessario a mantenere il livello di umidità desiderato (evitando muffa o secchezza).

Alcuni fumatori di sigari ritengono l’humidor ben di più di un semplice strumento di conservazione del sigaro. Infatti, c’è chi suggerisce di lasciar riposare i sigari per mesi prima di consumarli, o in alcuni casi, addirittura anni. 

In questo articolo scopriremo se l’invecchiamento dei sigari in humidor può migliorare o meno l’esperienza di fumata.

Cos’è l’invecchiamento dei sigari?

Sono numerosi gli appassionati che ritengono favorevole l'invecchiamento per la degustazione, così come avviene per il vino.

Infatti, un processo di fermentazione prolungato determina un cambiamento nella composizione dei composti del tabacco, ammorbidendone le note aspre e offrendo un’esperienza di fumata più raffinata.

Ma la fermentazione del sigaro comincia già dalla sua produzione, con temperatura e livello di umidità tali da impedire la formazione di muffa o secchezza.

L’invecchiamento dei sigari inizia una volta che il tabacco è stato curato ad un livello di conservazione stabile, con temperatura e umidità coerenti, per il tempo necessario alla ripartizione dei composti organici.

Ma attenzione: non tutti i sigari sono uguali fra loro, infatti la maturazione sarà più o meno vicina tra un sigaro e un altro.

Così come per i formaggi, invecchiare i sigari in modo fai-da-te può essere rischioso, soprattutto se non si dispone di un humidor affidabile.

Quello che è certo è che il grado di umidità deve essere adeguato, nello specifico costante e leggermente inferiore rispetto allo standard, altrimenti si rischia di rovinare irrimediabilmente l’esperienza di fumata.

Capire la durata dell’invecchiamento non è semplice, per cui riportiamo le quattro fasi principali della maturazione dei sigari.

Le fasi dell’invecchiamento del sigaro

La prima fase, anche detta periodo di malattia, va dai 3 ai 12 mesi ed è il periodo in cui il sigaro contiene una grande quantità di ammoniaca, generata durante il periodo di fermentazione.

È sconsigliato fumare il sigaro in questa fase perché risulta duro e acido. Mediamente, i sigari sono venduti al termine di questo stadio, ma se dovessi riscontrare la presenza di ammoniaca, è opportuno conservarli più a lungo nell’humidor.

La seconda fase consiste nella prima maturazione, con durata tra 1 e 5 anni. Gran parte dell’ammoniaca dovrebbe risultare impercettibile o presente chimicamente in piccole tracce. Il sigaro produce una quantità consistente di fumo, in virtù dell’ampia presenza di oli, e i sapori sono più facili da distinguire. È la fase ideale per il fumatore neofita, che ha la possibilità di riconoscere più facilmente gli aromi e i sapori del sigaro.

Successivamente si passa alla terza fase, la seconda maturazione, con durata tra 5 e 15 anni. In un periodo di tempo così lungo, il sapore tende a diventare più sfumato, in quanto il tabacco e i composti continuano a degradare. L’ammoniaca è assente e gli acidi si decompongono, interagendo con i sapori purificati.

In molti ritengono la seconda maturazione come la fase di diminuzione del rendimento di gran parte dei sigari. Un invecchiamento più lungo può essere benefico per sigari di una certa qualità e tipologia.

L'ultima fase è la terza maturazione, che va dai 20 anni in poi, in cui si collocano i sigari vintage. Non si può invecchiare qualunque sigaro per oltre 20 anni, perché non tutti sono destinati ad essere conservati per così tanto tempo. Ma quei sigari che mantengono la loro integrità, sviluppano note aromatiche più complesse con la maturazione.

La stagionatura dei sigari

Ma come avviene la stagionatura dei sigari prima della vendita?

Nella processo di stagionatura dei sigari, le foglie di tabacco sono curate in vari modi: a fuoco, ad aria, al sole o in canna fumaria.

Questa cura provoca un processo chimico, che porta alla rottura dei composti organici nella foglia di tabacco.

In questo modo viene rimossa l’umidità dal tabacco per consentirgli di invecchiare senza che formi della muffa, mentre la scomposizione dei composti organici genera gli aromi presenti nel sigaro.

Terminata la cura delle foglie di tabacco, queste sono impilate nei pilons, dove generano calore e rilasciano ammoniaca e umidità. Questa è la fase di fermentazione vera e propria, che rende fumabile il tabacco.

Invecchiare i sigari in casa

Non tutti i sigari hanno bisogno di continuare ad invecchiare, perché sono già stati invecchiati in qualche misura dal produttore. Ma se dovessi rilevare livelli di ammoniaca,  puoi procedere a invecchiarli ulteriormente nel tuo humidor.

Il nostro primo consiglio è di mantenere un livello di umidità leggermente inferiore rispetto alla media, magari tra il 60% e il 66%, evitando di sovraccaricare l’humidor con troppi sigari.

Infine, assicurati che l’humidor sia dotato di un igrometro calibrato e funzionante e di non rimuovere il cellophane (qualora presente) che avvolge il sigaro.

Aggiungi un commento