Degustare il tabacco da pipa

Non ci stancheremo mai di ripeterlo: fumare la pipa significa degustare il tabacco.

Ciò che è secondario per un fumatore di sigarette, è fondamentale per un fumatore di pipa.

Il piacere di fumare la pipa sta proprio nell’assaporare il gusto e l’aroma del tabacco, un approccio che spiegheremo proprio in questo articolo.

Scopriamo come degustare il tabacco da pipa!

Degustare il tabacco da pipa: come si fa

I sensi in gioco nella degustazione del tabacco sono due: olfatto e gusto.

L’olfatto è il senso più fine, capace di cogliere particelle infinitesimali, a differenza del gusto, che è molto più grossolano e con le soglie di percezione un milione di volte più elevate.

La degustazione sta nel percepire le risposte di questi due sensi.

Generalmente, sono associati quattro sapori fondamentali al tabacco da pipa: dolce, amaro, acido e salato.

Il vocabolario non si estende più di tanto proprio perché le sensazioni del gusto variano da un individuo a un altro. È anche per questo motivo che il responso di una persona può variare rispetto a quello di un’altra.

Passando all’olfatto, secondo gli esperti il giudizio è più facile da esprimere, anche perché il vocabolario è più esteso.

Alcuni fanno anche una distinzione tra l’odore del tabacco non bruciato e l’aroma del fumo. L’odore, d’altronde, viene esaltato dal calore.

Inoltre, l’aroma è più facilmente percepibile da una persona vicina al fumatore, piuttosto che da quest’ultimo, al quale arriva troppo concentrato.

In ogni caso, il giudizio su una miscela non viene mai dato da un solo degustatore, ma si ricorre sempre a più persone, e non è mai sufficiente una singola fumata, ma più prove ad ore e condizioni diverse.

La scala Mild, Medium, Full

Non sono mai riportati sulle confezioni dei tabacchi i giudizi degli esperti.

Talvolta capita di ascoltare valutazioni di esperti, che giudicano “morbido” un tabacco, ma in realtà non c’è una definizione chiara su cosa significhi effettivamente, piuttosto è un’indicazione generica per un tabacco che non presenta quelle qualità che lo rendono aspro o irritante.

A questa mancanza di criteri uniformi sopperisce una classificazione inglese molto utile, mi riferisco alla scala mild, medium, full.

Si tratta di una scala progressiva relativa al “flavour”, che è un termine non semplice da tradurre, ma a cui si fa genericamente riferimento all’intensità dell’aroma del tabacco.

Con Mild si fa riferimento a un tabacco dall’aroma leggero, quindi sarà certamente uno povero di tabacco, o che al limite ne lascia trasparire un leggero odore. Un tabacco leggero è quindi un tabacco dal gusto morbido, quindi adatto ai neofiti che non avranno il rischio di “botte nicotiniche” in virtù della loro inesperienza. Anche nel gusto sarà un tabacco leggero, altrimenti contrasterebbe con l’aroma delicato.

Ciò non toglie che possa esistere sul mercato un tabacco mild dal gusto robusto, anche se risulterebbe un po’ sbilanciato.

Come potrai immaginare, un tabacco Full offre un aroma più pieno e intenso, che è sempre accompagnato da un buon corpo e un gusto pieno. 

Un tabacco Medium si pone a metà strada tra le suddette tipologie, quindi offre un aroma medio, che può essere sia di un tabacco dal gusto leggero, che di uno più robusto e pieno.

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