Culottage delle pipe in schiuma
Nell’articolo sul rodaggio delle pipe, abbiamo accennato a un particolare fenomeno, quello del culottage della pipa in schiuma.
“Culottage” è una parola francese che potremmo tradurre in italiano come “imbrunimento” ed è per molti intenditori una pietra miliare da raggiungere almeno una volta nella vita.
In parole povere, consiste nell’ingiallimento sfumato e progressivo della pipa in schiuma, ottenibile con una certa tecnica di fumata.
Prima di scoprire come avviene il culottage, non bisogna mai dimenticare che il piacere di fumare una pipa in schiuma non è imbrunirla, ma degustare il tabacco.
Molti fumatori si sono persi e sono diventati quasi schiavi del culottage, fumando unicamente per abbellire il fornello delle proprie pipe, tenendo lo sguardo perennemente fisso sulla pipa nella speranza di vedere un progresso nell’intensità del colore.
Apprezzare il culottage della pipa è giusto, ma è assolutamente inutile inseguire questo obiettivo allo stremo, senza godere del piacere della pipa.
Storia del culottage
Nella storia sono esistiti due personaggi molto famosi nell’arte del culottage, riconosciuti come i massimi esponenti di questa tecnica: il caffettiere Teissier e il sarto Meunier, che risiedevano a Parigi intorno al 1825.
C’è un curioso aneddoto che riguarda in particolare Tessier.
Si racconta che vivesse a Pest un nobile ungarico, riconosciuto come il miglior fumatore di pipa del suo Paese.
La fama di Tessier giunse fino a lui e pare che l’idea di avere un rivale nel fumo di pipa lo irritasse non poco, impedendogli perfino di dormire serenamente.
Fu così che il nobile partì per Parigi e, una volta arrivato (senza neanche riposarsi), chiese dove si trovasse Tessier, trovandolo poi al Caffè della Borsa.
Il nobile si presentò dicendo che era in grado di fumare undici once di tabacco al giorno. Dal canto suo, Tessier rispose che ne fumava solo cinque e che le virtù del fumatore non dipendessero dalla quantità del tabacco.
A questo punto Tessier propose al nobile di fumare due pipe identiche, lui l’avrebbe fumata per 15 giorni, mentre il nobile per 30, scommettendo che avrebbe comunque ottenuto il miglior culottage.
Poi Tessier esibì al nobile il culottage di alcune sue pipe, mostrando delle sfumature pressoché perfette, mai viste prima.
Il nobile ungherese rimase a dir poco impressionato dalla qualità dei suoi culottage, finendo per girarsi e tornare dritto a Pest, abbandonando l’impresa sul nascere.
Pare che a seguito di quell’evento, per la frustrazione, distrusse tutte le sue pipe!
Culottage della pipa in schiuma: come farlo
Sull’esecuzione del culottage della pipa in schiuma ci sono pareri discordanti.
Secondo Barthélemy, autore del poema “L’art de fumer, ou la pipe et le cigare”, pubblicato a Parigi nel 1844, riteneva che andasse lasciato un vecchio residuo di tabacco incombusto sul fondo del fornello, sovrapponendo ad esso del nuovo tabacco ad ogni fumata.
Un contemporaneo di Barthélemy, il dottor Anselmier, credeva invece che questo residuo di tabacco fermentasse e inacidisse, formando liquidi dal sapore acre e un culottage irregolare e scadente.
In generale, la pipa deve sempre essere ripulita dopo la fumata, liberandola dalla cenere e dai residui di tabacco
Il nostro consiglio per un corretto culottage è di fumare lentamente, con boccate piccole e regolari.
Inoltre, non bisogna mai dimenticare che la schiuma di mare è un materiale delicato: il contatto con frammenti umidi di tabacco o condensa può irrimediabilmente rovinare l’aspetto della pipa.
Proprio per questo motivo, un tempo, era utilizzati dei morbidi sacchetti in pelle, velluto o raso per conservarla, così da evitare che la pipa venisse sempre protetta, anche dal contatto con le mani.
L’ingiallimento della pipa avviene solo nelle parti più fredde, cioè dove si forma la condensa.
Accade così che il fornello, riscaldato dalle braci ardenti, rimane bianco, mentre il cannello e la base fornello tendono a colorarsi.
Se consideriamo le pipe in schiuma raffiguranti volti di uomini barbuti, si possono ottenere bellissimi effetti cromatici, con fronte e viso color avorio, barba e baffi giallo-arancione, che incupiscono verso il cannello e la parte più vicina al bocchino, creando sfumature che vanno dal rosso al brunastro.
Con una certa pazienza, si possono raggiungere colorazioni vicine al nero-rossigno.
Tutto ciò è possibile grazie alla cera in cui sono immerse le pipe in schiuma in fase di produzione.
Queste cere, per effetto del calore e dell’attrazione gravitazionale, tendono a scendere verso la base del fornello.
Per darti un’idea della complessità del culottage, non basta qualche settimana o mese per ottenere un risultato completo e pienamente soddisfacente, ma possono volerci anche anni!
Alcuni fumatori esperti affermano che per raggiungere il massimo del culottage di una pipa in schiuma sono necessari tra i 20 e i 30 anni.
Può essere, però, che chi fuma solo e soltanto una pipa in schiuma, abbandonando tutte le altre, potrà ottenere un discreto culottage anche nel giro di due anni, quindi dopo 2.000-3.000 fumate.
Già dopo aver fumato la pipa un centinaio di volte si possono notare le prime colorazioni, ma non esiste un periodo di tempo preciso, perché molto dipende dalla qualità della schiuma, dal tipo di tabacco, dalla sua umidità e dalla tecnica di fumata del fumatore.