Il corretto riposo della pipa è fondamentale per preservarne la qualità e garantirti una fumata sempre piacevole.
In questo articolo scopriremo i motivi per cui è importante far riposare la pipa tra una fumata e un’altra, i tempi ideali di riposo e alcuni consigli pratici per farlo al meglio.
Riposo della pipa: i tempi
Che la pipa debba riposare tra una fumata e l’altra non c’è dubbio, perché permette di ripristinarne l’equilibrio fisico e chimico.
Ma quanto deve riposare la pipa tra una fumata a un’altra?
Dipende dal livello di umidità: l’importante è che la pipa si sia completamente asciugata.
Ci sono pipe che impiegano più tempo per asciugarsi e altre che invece ne impiegano di meno, quindi il consiglio, almeno dopo le prime fumate, è di controllare quanto tempo ci mette la propria per asciugarsi.
Una cosa è certa: una pipa curva richiederà un tempo di riposo maggiore rispetto a una dritta.
Per questo motivo si tende ad acquistare più pipe, proprio per evitare di dover aspettare tra una fumata e l’altra.
Riposo della pipa: dove
Innanzitutto non bisogna mai riporre la pipa in uno spazio chiuso, come una scatola o un cassetto. Per asciugare la pipa, serve che questa sia esposta all’aria (non all’aria aperta).
Il rischio è che la pipa, non prendendo aria, non si asciughi e finisca per avere un cattivo odore.
Inoltre, non bisogna mai posarla su una superficie fredda di marmo o vetro quando è ancora calda
Per questi motivi, i fumatori tendono a riporre la pipa in una rastrelliera o in un apposito poggiapipe. In realtà entra in gioco anche l’aspetto affettivo ed emozionale: per un fumatore è sicuramente motivo d’orgoglio avere la propria collezione di pipe in bella vista.
I fumatori con collezioni più grandi ritengono fondamentale l’uso della rastrelliera, perché permette di individuare e scegliere con facilità la pipa più adatta al momento, a colpo d’occhio.
Siccome la scelta di una certa pipa per un certo momento risponde anche a considerazioni pratiche, questa sarà facilitata dallo schieramento ordinato di tutta la collezione.
Riposo della pipa: testa in giù o testa in sù?
Ora arriviamo a un dilemma di molti fumatori: la pipa deve riposare a testa in giù o a testa in sù?
Questo interrogativo spesso divide gli appassionati, ma capiamo quali sono le ragioni dietro queste due scelte.
La fazione per la testa in sù è in minoranza e considera il fornello la parte più importante della pipa, quindi ritiene giusto che sia in alto per ragioni pratiche ed estetiche.
Si crede che, lasciando la pipa a testa in giù, avvenga una penetrazione di catrami nel fornello causata dal calore della fumata, creando cattivi odori in fumata. Tenendo la pipa col fornello in alto, il catrame scivolerebbe verso il bocchino, dove sarebbe più facile rimuoverlo.
Passiamo ora all’opinione contraria, cioè quella per la testa in giù, che è della maggioranza dei fumatori.
La prima ragione è che l’aria tende a circolare verso l’alto, quindi se il fornello è in basso, l’aria potrà entrare e asciugare il carbone mentre fluisce verso l’alto.
Il fornello, se posizionato a testa in sù, farebbe scivolare l’umidità nel cannello e nel bocchino, portando la pipa ad asciugarsi molto più lentamente in queste parti, a differenza del fornello che è esposto all’aria.
È chiaro che se l’umidità dovesse scendere nel bocchino, il sapore del fumo avrà un sapore sgradevole alla prima fumata.
Le differenze finiscono qui, ma una corretta pulizia dopo ogni fumata è più determinante nella scelta fra i due metodi.
Una volta fumata la pipa, il fornello va svuotato della cenere, e questo fa già una grande differenza, perché già ridimensiona il problema della condensa.
Poi si passa uno scovolino nel cannello e nel bocchino per eliminare residui e ulteriore umidità.